Finalmente dopo due anni di pandemia che ci ha costretti a mantenere i contatti solo in modalità on-line, siamo riusciti come Associazione Progetto Prijedor a fare una visita in presenza alla città, all’ufficio ADL, alle scuole e soprattutto con l’Amministrazione Comunale di Prijedor.
Il primo incontro lo abbiamo fatto con l’Associazione “NEVEN” di Prijedor fondata nel 1987 ad opera di alcune mamme di bambini/e disabili con l’intenzione di offrire un centro diurno, dopo l’obbligo scolastico (con classi differenziate) alle ragazze/i dai 18 anni in su.
Sono presenti all’incontro i tre rappresentanti dell’associazione Progetto Prijedor (Ezio Pilati presidente e due componenti del Direttivo Silvano Pedrini e Dario Pedrotti), il Comune di Prijedor con l’assistente sociale Nenad Dobrijevic, la cooperativa Neven con la mamma fondatrice, la presidente Vesna Beric e la ex dirigente scolastica Milena Sljokavica, l’APP di Prijedor con Sladjana Miljevic (segretaria ed interprete), Amelia Torniero (Servizio cultura PAT), il Comune di Trento con l’Assessora Mariachiara Franzoia e il Comune di LAVIS con il vicesindaco Luca Paolazzi.
Il presidente Ezio Pilati illustra ai presenti la risposta in merito alla loro richiesta di sovvenzione per una ristrutturazione dello stabile, adeguato ai bisogni dei portatori di handicap. L’APP non può farsi carico di questo specifico aspetto. Se non si possono supportare ristrutturazioni su proprietà del Comune di Prijedor però, è possibile pensare ad altri ambiti di intervento di tipo socio/pedagogici. Su questo, l’associazione, che non ha competenze specifiche, ha già chiesto alla realtà trentina similare Anffas il supporto, ricevendone piena disponibilità. Un piccolo progetto ed un piccolo contributo potrebbe essere già avviato nei prossimi mesi. Da qui si potrebbe partire per iniziative poi più consistenti e articolate.
La responsabile di Neven afferma la necessità, piano piano, di dovere cambiare la legislazione in essere in questo campo. Non c’è ancora una sensibilità politica che miri a guardare oltre. Una volta terminata la scuola, per questi ragazze/i non c’è alcuna prospettiva. Dopo l’obbligo scolastico, non c’è sbocco e la situazione diventa ancora più critica dopo la morte dei genitori. Non esistono strutture atte ad accoglierli ed anche le autonomie raggiunte, vengono meno. Spesso vengono alla fine inseriti in ospedali psichiatrici, orfanotrofi e da qui il declino è breve. E’ una vera emergenza sociale perché diventano “figli di nessuno”. La Presidente, anche mamma di due gemelline disabili di cui una deceduta recentemente, si sofferma su un breve excursus storico.
L’associazione è nata nel 1987, quando Milena era direttrice della scuola e si occupava di quello che era la scuola speciale, il “Centro Sole”, una baracca all’interno degli spazi scolastici. Successivamente, siamo stati espulsi da questo spazio perché la regola del Ministero dell’Istruzione Srvska afferma che gli edifici scolastici possono essere usati solo per l’istruzione. Dopo una baracca dietro la scuola economica, ora siamo riusciti ad avere questo spazio dal Comune di Prijedor. Il 30 dicembre 2013, i genitori infatti si sono mobilitati con una manifestazione ad oltranza fino all’ottenimento di una risposta ed all’assegnazione di questo spazio. Nel 2014 vengono assegnati questi spazi e UNDP e l’ambasciata svizzera hanno sostenuto l’allestimento; la città di Prijedor ha supportato l’allestimento. Il Comune interviene con circa 60.000 marchi bosniaci (circa 30.000 Euro) all’anno ma la cifra non è sufficiente per tutti i bisogni. I servizi sociali non hanno risorse ed anche l’assistente sociale preposto, fa molte ore non pagate, da volontario. Quattro sono i dipendenti (la cuoca che si occupa anche delle pulizie). Purtroppo la situazione economica di questi ragazzi è difficile per loro e per le loro famiglie. Ogni giorno viene garantita agli utenti dalle 7.30 alle 9.00 la colazione e dalle 11.00 alle 11.30 un pasto caldo (cosa non scontata se rimangono a casa). Quarantadue sono gli iscritti, lo spazio però è ristretto per cui, possono accedere al Centro a giorni alterni, una ventina di persone solo.
Abbiamo modo di verificare alcune loro attività: preparazione di babbucce di pezza, borse di pelle, grembiuli, tovaglie, centri tavola, piccoli manufatti fatti con materiali di riciclo e l’assemblamento meccanico di un piccolo manufatto. Per fortuna – ci dicono- da internet possiamo attingere molte idee ed ogni tanto facciamo un mercatino. La visita e l’incontro con i fruitori del servizio è rallegrata dalla serenità e dall’orgoglio di mostrarci il pane appena infornato, le babbucce appena cucite ed i sorrisi che superano anche le barriere linguistiche. Poi però il volto della presidente si fa comunque cupo: “non riusciamo però a stare vicino ai casi più gravi e a tutte le richieste che sono in aumento. ”E’ una mamma che sta pensando ad altre mamme preoccupate…”
Quello che si sta cercando di progettare è la costruzione di case famiglia dove poter inserire queste persone, concedere loro una vita dignitosa, con le autonomie acquisite e inserite anche nel tessuto economico con dei laboratori per piccoli lavori. Abitazioni protette, non orfanotrofi, non manicomi: questo chiedono questi genitori . Un terreno sarebbe già stato individuato dal Comune di Prijedor per questo scopo; per ricevere i fondi statali bisogna avere “attivo un codice “ di un’attività che ancora non c’è. E così è un gatto che si morde la coda, questo ingarbuglio burocratico. Ci chiedono di farci voce presso le autorità per cercare di uscire da questo circolo vizioso burocratico che sta ingabbiando il sistema.
L’assessora Mariachiara Franzoia del Comune di Trento assicura che si farà ambasciatrice di questa richiesta.
Dobbiamo chiudere purtroppo l’incontro per altri impegni ma sicuramente il calore umano che abbiamo trovato, ci riscalderà tutta la giornata……
Incontro in sede APP PrijedorPresenti: Docente coordinatrice del Dipartimento e del Consiglio degli Studenti prof.ssa Milica Dieric del LICEO “Sveti Sava”di Prijedor responsabile per 7 anni del progetto “Prijedor città dei murales”, Delegazione APP a Prijedor, APP di Prijedor Sladjana Miljevic (impiegata ed interprete), Pat ( Servizio cultura) Amelia Torniero
L’incontro inizia con la presentazione da parte della prof.ssa sul valore dell’arte come veicolo di speranza per il futuro. I giovani del Liceo vogliono conoscere il Trentino, l’Italia, l’Europa e questo lo si può fare proprio attraverso l’arte. Gli studenti sono molto interessati a conoscere ed approfondire la cultura italiana. L’idea sarebbe quella di creare all’interno dell’edificio scolastico, una stanza dedicata, ove studiare la lingua, conoscere di più la cultura, operare uno scambio costante tra le scuole/classi o con scuole d’arte o studi artistici come Andromeda. Era stato attivato, prima della pandemia, un progetto con il Liceo GALILEI di Trento, grazie al coinvolgimento della prof.ssa Bonvicini ed un collegamento con il liceo classico (ACS): si potrebbe vedere di riattivare queste preziose collaborazioni, suggeriscono i delegati APP. Si ipotizzano degli step progettuali.
Il primo passo potrebbe prevedere una azione a breve termine che è comunque da dettagliare e presenta dei problemi da risolvere; si potrebbe poi pensare ad allargare la prospettiva in ottica di ampliamento e con tempistiche e modalità differenti.
Il primo passo suggerito è quello, anche magari con il supporto delle politiche giovanili, del Servizio cultura (da verificare con la Dirigente Dott.ssa Schiavuzzi) come poter mettere in collegamento la realtà scolastica rappresentata con l’associazione Andromeda di Trento ( la scuola ha già avuto precedentemente un contatto con loro) o con altre realtà territoriali che si rendano disponibili.
Si ipotizza (progetto a breve termine):
1. Quando? primavera 2023
2. Scegliere degli studenti meritevoli che possano venire in Italia, “essere testimoni di bellezza” a scuola: una cittadinanza attiva che deve partire non guardando alle recenti ferite inferte dal conflitto, ma che vuole promuovere partecipazione guardando oltre …
3. Viaggio documentato: primo allestimento di una mostra a tema al rientro a scuola. Bisogni: organizzazione del viaggio studio (sistemazione, soggiorno, pasti…). Finanziamento? Costi del viaggio: copertura ad opera della scuola. Coinvolgimento di altre realtà? es: Museo Storico…etc.
I rappresentanti di App chiedono che comunque ci sia anche una compartecipazione delle famiglie coinvolte.
La prof.ssa Amelia Torniero afferma che anche se la Bosnia non fa parte della Ue, può rientrare nella progettualità Erasmus e che anche la scuola può attivarsi pertanto in tal senso e vedere come poter ottenere dei finanziamenti su progetti specifici.
I rappresentanti di APP riportano come, fino ad oggi, gli scambi con e tra classi trentine e bosniache abbiano consentito di superare molti problemi logistici (es: scambio di ospitalità) ed abbiano creato relazione. Per quanto riguarda la richiesta specifica della prof.ssa dell’attivazione di un corso di lingua italiana, l’associazione non è in grado di garantirlo, ma la scuola può rivolgersi all’ambasciata italiana a Sarajevo. Per supportare una progettualità, si fa presente che è utile predisporre :
• presentazione della scuola proponente
• bisogni/aspettative
• dettagli operativi
Viene consegnato del materiale in lingua inglese sulla Ue, offerto da Edt della Pat a supporto della divulgazione dei valori europei e consegnati alcuni gadget.
Inaugurazione del 9° murales
PRESENTI: Sindaco di Prijedor, alcuni assessori, alcune classi scolastiche e cittadinanza. Delegazione APP: Ezio Pilati (presidente), Silvano Pedrini (consigliere) e Dario Pedrotti (vicepresidente), App – sede Prijedor: Sladjana Miljevic e Dragan Dosen (interpreti), Comune di Lavis: Luca Paolazzi (vicesindaco), Comune di Trento: Mariachiara Franzoia (assessora), Pat (Servizio cultura): Amelia Torniero.
In un clima festoso, la cittadinanza si incontra e guarda alla bellezza dell’arte che può farci superare odio, rancore. Viene sottolineato il valore della cultura proprio come espressione di rinascita e speranza. Il progetto, tramite l’associazione, è finanziato nello specifico dal Comune di Lavis. In rappresentanza del comune, interviene il vicesindaco Luca Paolazzi e per l’APP il presidente Ezio Pilati. Ci si dà già un nuovo appuntamento: si aspetta il 10^ murale!
Incontro presso la scuola economica e turistica di Prijedor
PRESENTI. Vicepreside e coordinatrice pedagogica, APP: due rappresentanti, App sede Prijedor: Sladjana Miljevic (interprete), Pat (Servizio cultura): Amelia Torniero.
Silvano Pedrini fa presente che lo scorso anno, via mail una classe della scuola (referente la prof..ssa Dajana) aveva attivato una collaborazione con la realtà scolastica del Liceo Galilei grazie alla disponibilità della prof.ssa Laura Bonvicini. I ragazzi trentini sarebbero interessati a continuare la collaborazione; quest’anno i rapporti si sono interrotti per l’assenza per maternità della prof.ssa Dajana. La vicepreside afferma che la prof.ssa Cristina, che collabora al posto di Dajana, è propensa e disponibile anche perchè in tutto supportata dalla docente in maternità. La coordinatrice scriverà ad entrambe per riprendere l’attività e contatteranno la prof.ssa del Galilei , la prof.ssa Bonvicini. Ci si aspetta pertanto il riavvio dell’intera procedura per ripartire. Dopo l’incontro mirato, ci vengono illustrate le peculiarità della scuola. Ci sono corsi di 3/ 4 anni; 2 gli indirizzi principali: 1- economico, commerciale 2- alberghiero. L’interprete ci spiega come il problema sia fare rimanere i giovani. Il tedesco qui è molto studiato a scuola , dalla terza elementare. Tutti ambiscono ad andare all’estero, soprattutto in Germania. E’ un grande problema sociale la migrazione giovanile.
Incontro presso il Comune di Prijedor
PRESENTI. Comune di Prijedor: Slobodan Javar (sindaco), Danijela Dodos (capo di gabinetto), Dragan Vulenovic (assessorato alle attività sociali), Zario Hovacevic (vice sindaco), Rade Rosic (assessore all’economia ed imprenditoria), Preda (agenzia per lo sviluppo locale): Aleksandar Drljaca (presente nella prima parte dell’incontro per altri impegni istituzionali), Comune di Trento: Mariachiara Franzoia (assessora), Comune di Lavis: Luca Paolazzi (vicesindaco), APP: Ezio Pilati (presidente), Silvano Pedrini (consigliere) e Dario Pedrotti (vicepresidente), App – sede Prijedor: Sladjana Miljevic e Dragan Dosen (anche interpreti), PAT (servizio cultura): Amelia Torniero.
Dopo le presentazioni, il Sindaco, prende la parola ed in merito all’apertura del punto vendita (previsto dal progetto triennale sostenuto dalla Provincia Autonoma di Trento), ultimo step del progetto finanziato, si fa garante nella sua persona, del completamento dell’opera, entro il termine previsto. L’Assessore all’economia di Prijedor assicura di voler portare avanti il progetto, l’economia locale ha avuto un rafforzamento da questo. La situazione è stata rallentata dal fatto che si è dovuta cambiare la località prima designata, individuarne una nuova che fosse abbastanza in centro, vicino alla zona pedonale. Tutto però è già pronto: progetto di ristrutturazione, architetti. Il settore agricoltura/industria è un settore produttivo che ha tutta la nostra priorità. Il Sindaco di Prijedor assicura che si potrà partire al massimo lunedì 21 novembre 2022. Il Comune ha lavorato per smuovere tutti gli ostacoli di natura burocratica e per questo, i rappresentanti hanno avuto delega per poter dare compimento a quest’opera come da progetto. Dragan (responsabile APP in loco ed interprete) sarà il delegato ufficiale dell’opera.
L’assessora Mariachiara Franzoia si complimenta per questa garanzia. Assicura piena collaborazione per il futuro da parte del Comune di Trento perché ha potuto constatare molti importanti frutti. In due partners, si lavora meglio. Il vicesindaco di Lavis, si complimenta anche del progetto murales. Lavis finanzia da anni questo progetto e ha finanziato in particolare quello di questo anno perché la cultura è un ponte tra i popoli. Ha una grande valenza sociale, economica e fa bene all’intera comunità. Si spera che possano andare avanti gli accordi presi, anche per il futuro.
Il Direttivo APP evidenzia come, oltre al murales, lo sportello informativo, un punto locale di vendita dei prodotti locali, costituiscano un progetto di grande valenza per l’associazione. Progetto nato nel 2018, e causa pandemia prorogato. Importanti gli interventi nell’ambito del microcredito a supporto dell’economia locale; da qui bisogna però pensare anche alla continuità una volta finito il progetto (Euro 45000). Si è investito molto sulla formazione degli operatori, sulla scuola agraria che ne consegue un buon indotto per tutta la città di Prjiedor. I giovani sono stati coinvolti, in particolare 16 giovani; alcuni si sono persi ma alcuni li ritroviamo proprio qui membri di questo Comune. Questo percorso si chiuderà con 2 seminari a tema (1 a Tn ed 1 a Prijedor) entro i primi di dicembre. Continueremo come associazione il nostro sostegno anche con l’aiuto fondamentale del Comune di Trento. Si è lavorato nelle scuole con le ACS (Associazioni Cooperative Scolastiche), con scambi culturali, con le scuole musicali. il progetto prevede una progettazione partecipata: non vuole essere qualcosa calato dall’alto. Il “Centro Integrato Kozara”, non vuole essere una cattedrale nel deserto ma un memorandum perché da subito si pensi a come andare avanti: è fondamentale questo. Piccoli passi ma nel segno della continuità. Si può pensare ad esempio a vendere lì anche i manufatti della cooperativa Neven.
L’assessora Franzoia a tale proposito interviene chiedendo veramente di guardare avanti. Ha visitato belle realtà e nel pomeriggio si recherà a Lubia. Auspica un supporto anche nelle politiche sociali locali e chiede di cercare di supportare anche la realtà di Neven (come aveva lì promesso), contro il pericolo della gabbia burocratica, snellendo le procedure, ove possibile. Anche a Trento, le cooperative a supporto della nostra storia ci dicono che molto si può realizzare insieme: bisogna spingere perché i problemi burocratici vengano risolti. Investimenti ci sono, si possono trovare ma ci vuole collaborazione: ognuno deve fare la propria parte.
Danjela Dodos prende nota di queste importanti osservazioni di cui si cercherà di fare tesoro delle future progettualità politiche. Afferma che il direttore di Preda è stato con loro fino alle 10.00 ma poi era purtroppo impegnato in un consiglio per il turismo; Preda è però coinvolta nel progetto ed un importante punto di riferimento.
Amelia Torniero viene invitata a parlare dal capo delegazione, presenta il Servizio cultura della Pat e porge i saluti ed i ringraziamenti a nome della dirigente A. Schiavuzzi. La mia presenza è la dimostrazione di come, oltre al Comune di Trento, anche la PAT sia “sensibile” alle tematiche ed ai progetti che coinvolgano in particolare le attività giovanili, gemellaggi tra scuole…etc. Per quanto riguarda le problematiche sociali, di integrazione precedentemente evidenziate, modelli scolastici da confrontare, dò la disponibilità ad accompagnare gli interessati, per visionare un modello integrato di scuola (non differenziato) in essere nella realtà trentina. Grazie a questo, si può creare un sistema strettamente legato al territorio, creando un tessuto sociale produttivo che valorizza tutte le parti coinvolte, con conseguente evidente benessere sociale.
L’assessore alle politiche sociali Dragan Vulenovic, ringrazia per questa nuova disponibilità e per questa attenzione alle politiche giovanili e sociali. Ringrazia l’associazione per l’attivazione dell’affidamento a distanza (dopo il conflitto). E’ consapevole delle problematiche del centro Neven e di quelle di Lubia. Si sta cercando di vedere come superarli.
L’incontro si chiude evidenziando proprio l’importanza di questo progetto, progetto che collega e fa crescere insieme le comunità in clima di pace e costruttivo a beneficio della società.
Incontro presso la scuola agraria di Prijedor
PRESENTI. Dirigente scuola: Goran Anicic, Gruppo docenti: prof.ssa Jovanka Drazic ed altri, Comune di Trento: Mariachiara Franzoia (Assessora), Comune di Lavis: Luca Paolazzi (vicesindaco), PP: Ezio Pilati (presidente), Silvano Pedrini (consigliere) e Dario Pedrotti (vicepresidente), App – sede Prijedor: Sladjana Miljevic e Dragan Dosen (anche interpreti), PAT (servizio cultura): Amelia Torniero.
L’incontro si apre con un cordiale benvenuto.Il rapporto con la scuola agraria è ventennale ed è stato un ponte che ha dato molti frutti. La prof.ssa Jovanka conferma le parole del Dirigente ed aggiunge: ”Siete stati la nostra finestra verso il mondo, dopo la guerra”. Grazie a questo progetto, si sono ampliate le conoscenze sulle nuove tecnologie, si è aperta a scuola la filiera del formaggio, dei succhi di frutta, marmellate, verdure sottolio e aceto( di cui ci offrono un assaggio…). E’ stato aperto qui il nuovo corso agrituristico (prima che in Trentino). I nostri ex studenti ricordano i viaggi studio, gli scambi con la vostra realtà ed ancora oggi parlano di questo.
L’Assessora Franzoia sottolinea l’importanza del valore della RECIPROCITA’ ; testimonia di aver visto quanto è stato fatto in questi anni dall’associazione e quanto sia importante riprendere questa azione, soprattutto dopo il periodo pandemico.
Anche il vicesindaco Paolazzi evidenzia l’importanza del rapporto scuola- territorio- economia.
Silvano Pedrini fa una sintesi di conclusione del progetto: favorire lo sviluppo della comunità attraverso un’azione partecipata. Quaranta sono state le borse di studio per la formazione dei giovani; è stato realizzato microcredito a favore delle piccole imprese. Il progetto prevede anche, come conclusione, uno spazio / finestra per i piccoli produttori ed un punto informativo in cui , anche la scuola agraria, potrebbe avere un ruolo. Mancano due momenti formativi ( uno a Prijedor ed uno a Trento) che sono in fase di ultima definizione e si terranno entro i primi di dicembre, superati alcuni problemi tecnici. La collaborazione rimane un fattore importante e determinante. L’incontro si chiude con la visita ai laboratori delle varie filiere e con i più cordiali saluti e la disponibilità alla piena collaborazione vicendevole.
L’ultimo incontro della missione viene effettuato a Liubja, un paesino poco distante da Prijedor in una realtà con gli edifici fatiscenti, molte le strutture abbandonate: un paese dove la povertà la fa da padrona. Ci rechiamo nel centro che garantisce una quarantina di pasti caldi alle situazioni più “difficili”. Qui l’associazione garantisce alla coordinatrice, Karolina Vuruna, una piccola compensazione mensile per il suo lavoro prestato ; i pasti e le utenze vengono sostenuti ora dal Comune di Prijedor e precedentemente dalla associazione stessa. Gli arredi della struttura sono “trentini” e provengono dai salotti dismessi del Grand Hotel Trento. Anche qui ci colpisce l’amore e la forza di andare avanti in questo contesto difficile. Quando arriviamo, gli ospiti hanno già pranzato e sono andati via ma c’è ancora “profumo” della zuppa di fagioli. Hanno lasciato un piccolo dono per l’assessora Franzoia e per me: due calde babbucce fatte a mano. Mentre un ospite ci fa vedere orgoglioso la struttura, e i pappagallini a lui affidati, il resto della delegazione consegna i pacchi di vestiario che abbiamo sul furgone. Il sorriso che ci ha accolto, ci accompagna riscaldandoci in questa fredda giornata piovosa. L’assessora ed il vicesindaco devono ripartire e, dopo un piccolo tragitto in esplorazione e studio del territorio, ci salutiamo. Il resto della delegazione rientra a Prijedor per fare il punto.