Gli spettacoli di teatro azione eseguiti a Mattarello, Trento e Lavis rispettivamente nelle date 27 e 29 agosto, che hanno avuto come protagonisti un gruppo di giovani di Prijedor e gli allievi del teatro Portland hanno concluso il progetto.
Il gemellaggio teatrale tra Trento e Prijedor condotto da Paolo Vicentini realizzato in collaborazione con l’associazione Progetto Prijedor e con il contributo di Comune di Trento rientrava nel. progetto del Piano Giovani di Zona di Trento e Arcimaga 2017.
Un progetto di gemellaggio teatrale internazionale che ha avuto luogo nel corso dell’estate 2017 e che si è articolato tra la città di Trento e la città bosniaca di Prijedor. Ha coinvolto giovani d’età compresa tra i 15 ed i 29 anni coordinati da Paolo Vicentini, già insegnante presso la scuola di teatro Portland con esperienza più che decennale nella gestione di progetti teatrali e pedagogici rivolti a giovani e adolescenti. Paolo ha accompagnato i ragazzi per tutta la durata del programma formativo.
Coordinatore organizzativo è stata l’associazione di volontariato internazionale Progetto Prijedor che, da più di vent’anni, pone al centro del suo operato una progettualità che coinvolge il territorio e la popolazione bosniaca, anche attraverso l’organizzazione di progetti formativi e di scambio culturale. Il gemellaggio teatrale in oggetto è stato possibile grazie alla consolidata rete di contatti creata nel corso degli anni dall’Associazione Progetto Prijedor che si è occupata della gestione e organizzazione logistica ed umana del progetto in tutte le fasi organizzative, in particolar modo in Bosnia.
Obiettivo del gemellaggio è stata la costituzione di un gruppo di lavoro composto da circa 20 attori di due nazionalità e retroterra culturale e storico molto diverso, accomunati tuttavia dalla passione per il teatro, che, ha contribuito alla creazione di un terreno di incontro, dialogo ed arricchimento reciproco. Lo spettacolo “Fortissimamente si sentiva il rumore del mare” ha fatto emergere i temi del superamento delle differenze culturali, dell’abbattimento dei pregiudizi che contribuiscono all’affermazione dell’intolleranza, delle ragioni che determinano lo scoppio di conflitti. Il teatro ha prestato dunque i suoi potenti strumenti pedagogici ad un esercizio di dialogo.
Operativamente il gemellaggio si è articolato in due settimane di lavoro intensive:
la prima in Bosnia dal 24 al 29 luglio, l’altra a Trento dal 25 al 29 agosto.
Il lavoro si è sviluppato nelle seguenti fasi temporali e tematiche:
– formazione del gruppo,
– training fisico vocale,
– creazione di immagini simboliche,
– ricerca di un linguaggio universale,
– drammaturgia,
– allestimento dello spettacolo e prove.
Durante il soggiorno a Prijedor i ragazzi ammessi di entrambi i gruppi sono stati ospitati in famiglia nell’ottica di attivare un vero e proprio gemellaggio.
E’ stata quindi richiesta alle famiglie dei ragazzi ammessi al progetto la disponibilità ad ospitare un giovane bosniaco durante il soggiorno trentino.
Durante il soggiorno trentino oltre al tempo destinato alle prove, è stata un’occasione per visitare la città di Trento, il Muse, il monte Bondone e il lago di Caldonazzo.
I ragazzi avendo avuto la bella soddisfazione del pubblico presente alle varie rappresentazioni hanno espresso il desiderio di ripetere lo spettacolo anche nella città di Prijedor.
Dario