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Il concorso internazionale “Paola de Manincor” per un murales a Prijedor

Nominato il vincitore del I° Concorso Internazionale “Paola de Manincor” per un murales a Prijedor

Pobjednik

 

Il lavoro, intitolato “ŠEŠIRDŽIJA “, presenta la figura di Mladen Stojanović, eroe jugoslavo, una delle più importanti personalità legate a Prijedor, con un “copricapo” ornato con i simboli della città e della sua storia.

Le altre proposte sono mostrate sulla pagina facebook dedicata al concorso

Konkurs

vai alla pagina facebook dedicata al concorso cliccando qui.

RICOSTRUITA LA FONTANA JEREZA

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16/05/2013

Il Sindaco di Prijedor Marko Pavic e la presidente dell’Associazione Progetto Prijedor di Trento, Cristina Bertotti, hanno inaugurato oggi, il 16 maggio 2013, la ricostruita fontana memoriale di Jereza, all’interno del programma di celebrazione del Giorno della Città di Prijedor.

Il Sindaco ha detto che questo complesso rappresenta il luogo che unisce il passato e il futuro e che esso è il frutto della collaborazione tra due città, Prijedor della Repubblica Srpska e Trento in Italia.

“Spero che quest’opera possa servire a lungo ai nostri cittadini e che ognuno trovi il suo posto qui, soprattutto gli studenti per il fatto che è collocata accanto al centro scolastico “, ha detto Pavic inaugurando la fontana memoriale ricostruita.

In quell’occasione la Bertotti ha detto che l’Associazione Progetto Prijedor di Trento ha voluto lasciare una traccia permanente considerando il fatto che l’APP è presente e attiva a Prijedor dall’anno 1996 in numerosi diversi settori e che vuole insieme a Prijedor continuare il cammino verso lo sviluppo e la pace in futuro.

“Nella Fontana è presente un tipo di granito della Val di Genova che si trova in Trentino. Si tratta di pietra di origine vulcanica, permanente e quasi indistruttibile ed è simbolo della resistenza del popolo trentino”, ha ditto la Bertotti.

La soluzione concettuale della fontana memoriale Jereza è stata studiata dall’architetto Srdjan Moravac mentre il progetto esecutivo è stato realizzato dall’Istituto per le costruzioni della città di Prijedor.

La vecchia fontana di Jereza risale al 1938 quando l’ex sindaco di Prijedor Ahmed-beg Kapetanovic ha convocato i costruttori di Vrsac a fare diversi pozzi artesiani, tra cui anche Jereza, che è stato il primo impianto di approvvigionamento idrico pubblico. Sono state costruite cinque fontane a questo scopo e tutte e cinque dopo la Seconda guerra mondiale sono state gradualmente prosciugate. All’inizio degli anni sessanta la fontana Jereza è stata collegata all’acquedotto urbano, però ha funzionato solamente un anno e poi è stata chiusa a causa di mancato pagamento di servizio dell’acqua da parte dei cittadini. Ancora oggi esistono le tracce della vecchia fontana, che è stata molto devastata durante il terremoto del 1969 che ha colpito di più la zona di Banja Luka, ma si era sentito anche sul territorio di Prijedor.

Alla manifestazione per la celebrazione del giorno della Città di Prijedor erano presenti diversi ministri, come il Ministro della Pubblica Amministrazione e autonimie locali e Ministro dei trasporti e delle comunicazioni della Repubblica Srpska Lejla Resic e Nedeljko Cubrilovic.

 

 

 

GEMELLAGGIO CON LA SCUOLA MAKSIMOVIĆ DI PRIJEDOR

Gemellaggio Trento Centro Storico Piedicastello e Circoscrizone Prijedor Centro – Scuola Manzoni di Trento con Scuola Maksimovic di Prijedor

Confermiamo che dal 6 al 9 maggio 2013 saranno presenti a Trento gli alunni della Scuola d’Istruzione Primaria Maksimovic di Prijedor, ospiti degli alunni della Scuola Media Manzoni di Trento.

Obiettivo della attività è la conclusione del percorso di conoscenza tra le due classi tale rapporto è stato avviato nel corso dell’anno scolastico 2011-2012, con scambio di lettere e di racconti tra i ragazzi che si sono reciprocamente presentati. Particolare attenzione è stata data alla questione della intitolazione delle strade delle rispettive città e quindi alle personalità che le rispettive comunità hanno voluto ricordare con tali intitolazioni, con particolare attenzione alla storia partigiana.

Le dirigenze delle scuole Maksimovic e Manzoni si sono reciprocamente scambiate le visite nel corso della primavera 2012 nell’ottica di consolidare l’amicizia e di consolidare le basi per lo scambio di ragazzi nel corso della primavera 2013.

Cordiali saluti

p. Associazione Progetto Prijedor

Il Presidente

Cristina Bertotti

Maksimović

Scarica il volantino qui: volantino banda Prijedor 1.3

Il programma della visita è il seguente:

Programma accoglienza studenti di Prijedor

 

Lunedì 6

19.00 ca, arrivo degli studenti all’Istituto, buffet di benvenuto e alle 21 ca (l’orario dipende da quello del loro arrivo) rientro nelle abitazioni.

 

Martedì 7

8.20, ritrovo degli studenti in aula magna, saluto del dirigente e attività in istituto, visita dello stesso e dei laboratori.

12.00, pausa pranzo nella mensa della scuola.

13.30, ripresa delle attività, visita alla cantina e all’azienda dell’istituto.

16.50, fine della attività organizzate. Gli studenti sono liberi di tornare con i loro ospiti a casa o andare in città e unirsi agli studenti delle scuole medie per assistere al concerto della banda in piazza di Piedicastello. L’inizio previsto è alle ore 21.00.

 

Mercoledì 8

8.20, ritrovo presso la fontana dell’istituto e partenza con il pullman per S. Romedio. Lì, dopo una breve escursione si effettuerà la visita del santuario.

12.00 ca, partenza da S. Romedio per raggiungere il Monte di Mezzocorona, su cui gli studenti saliranno con la funivia.

13.30 ca, pranzo al ristorante “Ai Spiazzi”.

Nel pomeriggio attività sul monte.

17.30 ca, rientro in istituto.

19.00 cena in mensa.

20.00-22-00, momento di musica a cura dei ragazzi e animatori del convitto.

 

Giovedì 9

8.20, ritrovo a scuola e saluti.

Le giornate saranno seguite da docenti diversi, lunedì Gruber; martedì mattina Minutolo e Paris, pomeriggio si aggiunge Gruber; mercoledì Russo, Bazzanella e Don Scoz.

COMUNICAZIONE AGLI AFFIDATARI, VIAGGI A PRIJEDOR

Carissimi affidatari,

sono un po’ in ritardo con l’invio del calendario viaggi del 2013: ho
preferito aspettare che si definissero alcuni appuntamenti per inserirli
e così proporveli.
Il più importante è l’inaugurazione della Fontana di Jereza il 16
maggio, festa della città.
L’ Associazione Progetto Prijedor da tempo pensava di lasciare alla
Comunità di Prijedor un segno “visibile”  a testimonianza della nostra
presenza sin dal 1996.
Si è concretizzato nella realizzazione di una fontana di granito della
Val di Genova – Carisolo che viene posta nel parco di fronte al
Municipio e vicino alla  sede dell’ADL dove all’inizio del 1900 vi era
l’unica fonte di acqua potabile alla quale tutti attingevano e intorno
alla quale si creava una comunità multietnica. (multiforme)
Invitiamo tutti coloro che possono partecipare a questo importante evento.
Per questa occasione possiamo prevedere un viaggio “lungo” dal 11 al 17
con la visita anche di altre città della BiH e uno “corto” dal 14 al 16
che preveda solo la visita a Prijedor.
Per quanto riguarda le altre date, possono essere le seguenti, anche se
come ogni anno, sono suscettibili di cambiamento anche su vostra
richiesta. Altri viaggi saranno organizzati per la realizzazione di altri progetti.

APRILE   12-14
MAGGIO   11-17 con Sarajevo… o 14-16
GIUGNO    7-9
LUGLIO   12-14
AGOSTO   23-25
SETTEMBRE 20-22
OTTOBRE   18-20 (se non ci sono le elezioni regionali)
NOVEMBRE  14-17
DICEMBRE   5-7
GENNAIO 2014 – 2-5 o 9-12

Al posto di una mia riflessione sull’importanza di incontrare i propri
affidati, vi allego quella di una famiglia di affidatari che sono venuti
a Prijedor per la prima volta nel maggio scorso.

Sempre a vostra disposizione, vi ricordo che per il viaggio di maggio
occorre una vostra adesione di massima anche per stabilire la quota di
partecipazione.
grazie

Cristina Bertotti

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Dopo qualche anno di sostegno a distanza, abbiamo deciso di far visita alla famiglia che abbiamo in affido a Prijedor.

Superando qualche remora iniziale, riguardante soprattutto l’opportunità o meno di portare con noi nostra figlia Cecilia di 10 anni, giovedì 17 maggio partiamo quindi assieme a Cristina, Giorgio, Andrea, Mirella, Anna Rosa e Anselmo; sostenuti dall’esperienza di chi quel viaggio l’ha già fatto molte volte e dall’entusiasmo di chi, come noi, lo fa per la prima volta.

Nel bagagliaio del furgone ci sono le nostre valigie, delle valigie con abiti da lasciare a Prijedor, pannoloni per bambini e adulti, colori per il vetro, bulbi di fiori nostrani, palloni, asciugamani da ricamare, maglie da realizzare, … un bagagliaio davvero variegato e strano.

Durante il viaggio Cristina risponde a qualche nostra domanda sulla situazione passata e attuale della Bosnia, evidenziando come sia difficile incasellare in schemi rigidi l’esperienza di questi popoli. Passando a bordo del furgone, vedo i buchi delle mitragliate ancora ben evidenti su qualche casa e mi rattrista accorgermi di aver già dimenticato tante cose di quella guerra…

A Prijedor ci accolgono Dragan e Sladjana, nell’ufficio dell’Associazione Progetto Prijedor e Agenzia della Democrazia Locale

Cominciamo poi le visite alle famiglie.

Sono emozionata e un po’ in imbarazzo al pensiero di incontrare i “nostri amici della Bosnia”, come li chiamiamo con Cecilia, ma la loro calorosa accoglienza mi mette subito a mio agio.

Mentre il papà Dragoslav siede silenzioso, mamma Desa si dà da fare per dissetarci e per farci festa. I bambini si coccolano e si sorridono, come solo loro sanno fare, anche se non si conoscono.

Con la preziosa traduzione di Dragan abbiamo l’aggiornamento sulla situazione attuale e sui progetti futuri della “nostra” famiglia. Il tempo per le foto di rito e per gli ultimi abbracci e poi via, in altre case, da altri papà con sguardi più o meno accesi, da altre mamme più o meno sorridenti, da altri bambini (sempre tanti …) più o meno sereni.

Le facce e le storie di queste famiglie sono davvero tante e diverse, alcune tutto sommato equilibrate, vissute in una casa decorosa con accanto un orto coltivato con cura, nonostante le difficoltà o le malattie; altre più difficili, in case con i vetri rotti, e la pioggia che entra dal tetto, segnate da sofferenze e tragedie.

Vedere le facce, entrare nelle case, sentire le storie di quelle famiglie, dà spessore all’impegno di sostenere il progetto Prijedor, lo rende vivo di relazioni: c’è davvero tanto altro dopo il versamento in banca della quota dell’affido …

Quella prima giornata di viaggio si conclude da Refika, con una cena ricca di prelibatezze e un riposo rigenerante in una stanza molto accogliente: la casa meriterebbe davvero un flusso turistico costante!

Anche qui c’è una famiglia con la sua storia segnata dalla guerra: una figlia, cresciuta senza papà perché disperso, che non può entrare alla facoltà che ha scelto, solo per pochi punti; quelli che sono riconosciuti agli orfani di guerra, ma che a lei non spettano, dato che il papà non è stato dichiarato ufficialmente morto in guerra.

Il giorno dopo andiamo al mercato. Ci colpiscono i polli appoggiati sulle bancarelle, la farina misurata con la tazza e non con la bilancia, i piccoli banchetti dei contadini …

Visitiamo ancora qualche famiglia e anche un centro per ragazzi disabili. Mentre Cristina discute di questioni serie con i responsabili e Cecilia riceve le ormai consuete coccole (stavolta anche sotto forma di cioccolatini), noi osserviamo i lavori di ricamo dei ragazzi e compriamo delle bellissime borse.

È la volta poi di una casa di riposo, con un centro diurno frequentato anche da anziani che risiedono a casa loro. Entriamo in una struttura pulita, luminosa, incontriamo visi sorridenti, vediamo le foto di feste con i bambini e di lavoretti eseguiti con loro. Qualcuno ci dice una frase in italiano e qualcun altro ci racconta di parenti che hanno combattuto nella nostra regione durante la prima guerra mondiale.

Per pranzo assaggiamo diverse versioni della “pitta” (una pasta tipo sfoglia, ripiena di formaggio, verdure o carne), seduti vicino ad un parco allagato dalle piogge dei giorni scorsi.

In questa giornata incontriamo anche delle brave artigiane/artiste (Vida che ricama tende e asciugamani, Bahra che dipinge sui vasi di vetro e Milka che fa la magliaia) e raccolto delle notizie positive: un ragazzo cardiopatico è stato preso in cura in un centro specializzato ed è in lista per essere operato.

Troviamo il tempo per giocare con la palla e con una anello che ha costruito Anselmo intrecciando un ramo di giunco.

Nel pomeriggio Cristina ci porta a visitare la zona vicina alla miniera di ferro. Vediamo Prijedor dall’alto e panorami suggestivi con colline e boschi che invoglierebbero i cicloturisti all’esplorazione. Ci vogliono proprio tutto quel verde e tutto quel cielo, per “digerire” un’intensa giornata di incontri, di storie…

Prima di cena visitiamo un altro centro per anziani. Questa struttura ha bisogno di qualche miglioramento, ma è un punto di ritrovo importante per le persone anziane della zona.

A cena possiamo spolverare il nostro spagnolo, perché la padrona di casa l’ha imparato quando era profuga in Spagna.

Anche da lei assaggiamo delle ottime zuppe, gli involtini di cavolo (sarma) e una torta buonissima. Riusciamo a sentire anche la preghiera del muezzin, dal minareto vicino alla sua casa.

Il sabato è il giorno del viaggio di ritorno. Vediamo villaggi ricostruiti completamente, altri con ancora i segni della guerra, percorriamo valli strette e attraversiamo vasti altopiani, fotografiamo i cartelli che segnalano il pericolo di mine e un mare bellissimo.

Sono stati tre giorni davvero pieni, anche se Cristina non ha spuntato tutte le cose da fare che aveva programmato…

Tre giorni passati spostandoci con il furgone, quel furgone con il bagagliaio variegato e strano. Quel bagagliaio è stato svuotato andando casa per casa, rivelando il pensiero e il cuore con cui era stato caricato: ogni oggetto aveva un suo destinatario, una faccia. Una faccia cercata già da Trento, o individuata per strada, facendo coincidere anche un dono casuale con un’esigenza reale: i pannoloni che la mamma di Francesca mi aveva dato da portare “perché magari possono servire”, sono entrati nella casa di Anka, anche lei, come Francesca, ferma su un divano per la malattia.

 Al ritorno il bagagliaio era un po’ meno pieno, ma conteneva ancora cose preziose: cibi saporiti e la farina macinata al mulino, le marmellate di Refika, i vasi dipinti da Bahra e le borse fatte dai ragazzi del centro per disabili; Il desiderio di mantenere vivo con le lettere e con gli incontri il rapporto con la “nostra” famiglia di Prijedor, senza limitarci al sostegno finanziario; La consapevolezza di quanto ancora non sappiamo di quella guerra, la voglia di saperne di più, di approfondire e, soprattutto, la certezza di aver fatto bene a portare Cecilia con noi.

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NOVITA’ PER L’ANNO NUOVO

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Carissimi amici dell’Associazione Progetto Prijedor,

rinnoviamo a tutti voi gli Auguri per il Nuovo Anno 2013.

Iniziamo con alcune “novità”:

– Abbiamo rinnovato e aggiornato il sito www.progettoprijedor.org
Ora aspettiamo da voi commenti, suggerimenti e pezzi da inserire.

–  tre nuovi soci provenienti dalla Bosnia e residenti in Trentino hanno aderito alla nostra Associazione
Potremo così confrontarci con loro ed essere arricchiti della loro esperienza.
Ricordo a tutti la possibilità di associarsi ed essere protagonisti dei vari progetti.

– in marzo-aprile ci sarà l’inaugurazione della fontana Jereza a Prijedor, segno visibile della nostra presenza da 15 anni.
coglieremo l’occasione per organizzare un viaggio  che oltre  Prijedor ci  farà  conoscere anche Sarajevo e Mostar.

Vi ringraziamo per il vostro sostegno e siamo sempre a vostra disposizione.

Un abbraccio a tutti.

A nome del Direttivo

APP 5 per mille